La materia prima, polvere di marmo proveniente dalle cave di Carrara, unita alla lunga esperienza di maestri artigiani e di disegnatori altamente professionali, è ciò che rende queste creazioni artistiche (statue, piccoli animali, scacchi) uniche nel loro genere: soggetti originali e di alto livello da proporre ad appassionati e collezionisti.

Gli scacchi. Creazione artistica composta da 32 pezzi realizzati con polvere di marmo proveniente dalle cave di Carrara, invecchiati e dipinti a mano con ricchezza di particolari da sapienti maestri d'arte.

Riproducono personaggi storici, artistici e di fantasia, creando una straordinaria atmosfera che immerge i giocatori in uno scenario denso di realismo.

Gli scacchi (dal provenzale e catalano antico escac, che a sua volta discende dal persiano shāh, "re") sono un gioco di strategia che si svolge su una tavola quadrata detta scacchiera, formata da 64 caselle (o "case") di due colori alternati, sulla quale ogni giocatore dispone di 16 pezzi bianchi o neri, ("il Bianco" e "il Nero" designano i due sfidanti): un re, una donna (o "regina"), due alfieri, due cavalli, due torri e otto pedoni. Ogni casella può essere occupata da un solo pezzo che può catturare o "mangiare" il pezzo avversario, andando a occuparne la casella. Obiettivo del gioco è catturare il re avversario o comunque confinarlo in una casella da cui non possa più muoversi sottraendosi alla cattura, neanche con l'aiuto da parte di altri pezzi (scacco matto).

Nati in India intorno al VI secolo, gli scacchi giunsero in Europa verso l'anno 1000, con ogni probabilità grazie alla mediazione degli Arabi; diffusisi nell'intero continente, raggiunsero una forma pressoché moderna nel XV secolo in Italia e in Spagna ma per arrivare al regolamento completo attuale si deve attendere il XIX secolo. Successivamente, a partire dalla metà dell'Ottocento, per merito di Paul Motphy e Wilhelm Steinitz iniziarono a codificarsi i fondamenti strategici del gioco. Nel 1886 lo stesso Steinitz, dopo una sfida contro Johannes Zukertort, si proclamò primo campione del mondo.

Re Artù è un leggendario condottiero britannico che, secondo le storie e i romanzi medievali, difese la Gran Bretagna dagli invasori Sassoni tra la fine del V secolo e l'inizio del VI. I dettagli della vita di Artù sono principalmente frutto di folklore e invenzione letteraria, e la sua esistenza storica è discussa e contestata dagli storici moderni. Lo sfondo storico delle vicende relative ad Artù è descritto in varie fonti, tra cui gli Annales Cambriae, la Historia Brittonum e gli scritti di Gildas di Rhuys. Nelle citazioni più antiche che lo riguardano e nei testi in gallese non viene mai definito re, ma duxbellorum (lett. "condottiero delle guerre"). Antichi testi altomedievali in gallese lo chiamano ameraudur (lett. "imperatore"), prendendo il termine dal latino, che potrebbe anche significare "signore della guerra". Il nome di Artù si ritrova anche nelle più antiche fonti poetiche come il poema Y Gododdin.

Artù è una figura centrale nelle leggende che costituiscono la materia di Bretagna (anche ciclo bretone o ciclo arturiano), dove appare come la figura del monarca ideale sia in pace sia in guerra, che lo rese uno dei più famosi personaggi del medioevo e della storia.

Il leggendario Artù si è sviluppato come una figura di interesse internazionale in gran parte grazie alla popolarità della fantasiosa e immaginaria Historia Regum Britanniae (storia dei re della Gran Bretagna) del XII secolo scritta da Goffredo di Monmouth. In alcuni racconti e poesie gallesi e bretoni che per prime descrivono queste storie, Artù appare come un grande guerriero che difende la Gran Bretagna da nemici umani e soprannaturali o come una figura magica del folklore, talvolta associata a Annwn, l'oltretomba della mitologia gallese. Non si sa quanto l'Historia di Goffredo (completata nel 1138) sia stata ispirata da tali precedenti fonti o non sia piuttosto frutto dell'invenzione dell'autore stesso.

Anche se i temi, gli eventi e i personaggi della leggenda arturiana variano considerevolmente da testo a testo e non esiste una versione canonica, quella proposta da Goffredo viene spesso considerata come punto di partenza per i successivi racconti. Goffredo descrisse Artù come un re di Gran Bretagna che sconfisse i Sassoni e fondò un impero in Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Norvegia e Gallia. Molti elementi e personaggi che ora sono parte integrante della storia di Artù figurano già nella storia di Goffredo, tra cui il padre Uther Pendragon, il mago Merlino, la moglie di Artù Ginevra, la spada Excalibur, il concepimento di Artù presso il castello di Tintagel, la sua ultima battaglia contro Mordred a Camlann e il riposo finale ad Avalon. Lo scrittore francese Chrétien de Troyes del XII secolo, che aggiunse alla storia il personaggio di Lancillotto e il Santo Graal, fu colui che dette inizio al genere del romanzo arturiano che divenne un importante filone della letteratura medievale. Nei racconti francesi, l'attenzione narrativa si sposta frequentemente da re Artù verso altri personaggi, come gli altri cavalieri della Tavola Rotonda. La letteratura arturiana prosperò nel corso del medioevo ma poi andò decadendo nei secoli successivi, fino a quando non conobbe una forte rinascita a partire dal XIX secolo. Nel XXI secolo, la leggenda continua a vivere, non solo nella letteratura ma anche in adattamenti per teatro, film, televisione, fumetti e altro.

NSSCCRA

Scheda tecnica

Codice
NSSCCRA
Dimensioni
h. cm. 6 ~ 8 (ogni pezzo è reso unico dalle piccole irregolarità di forma e colore)

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