Realizzata in marmo Bianco Carrara e Nero Fossile.
Montata su base e cornice in legno di colore nero, finemente lavorata.
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Si applicano termini e condizioni
La dama è un gioco da tavolo tradizionale per due giocatori.
La parola "dama" proviene dal latino "domina" ed indica il "pezzo sovrano" e, per estensione, l'intero gioco.
La dama si svolge tra due giocatori, disposti ai lati opposti di una damiera, che muovono alternativamente i propri pezzi: un giocatore ha i pezzi bianchi, l'altro quelli neri. I pezzi si muovono diagonalmente solo sulle caselle scure non occupate da altri pezzi ed hanno la possibilità di prendere (o "mangiare") quelli avversari, scavalcandoli. I pezzi catturati vengono rimossi dalla damiera ed esclusi dal gioco. Il giocatore a cui vengono catturati tutti i pezzi o che, al suo turno di mossa, è impossibilitato a muovere, ha perso.
I pezzi semplici ("pedine") possono muoversi di una sola casella alla volta, diagonalmente ed in avanti; possono inoltre prendere un pezzo avversario facendo un movimento di due caselle nella stessa direzione, saltando sopra il pezzo avversario nella casella intermedia. Se nella casella di arrivo si presentano per la pedina le condizioni di una nuova presa, si è in presenza di una presa multipla, che va effettuata nello stesso turno di gioco.
Quando una pedina raggiunge la base avversaria, ossia la riga più distante nella sua direzione di marcia, diventa dama. La dama viene contrassegnata ponendo un ulteriore pezzo sopra il primo e gode di particolari poteri: a differenza delle pedine può muoversi e catturare sia in avanti che all'indietro, può anche catturare due pedine attaccate in diagonale. In alcune versioni del gioco le dame possono essere 'mangiate' dalle "pedine", mentre nella versione italiana le dame non possono essere 'mangiate' dalle "pedine".
Storia
Tra i giochi del trattato Libro de los juegos, realizzato per conto del re castigliano Alfonso X il Saggio (XIII secolo), spicca l'alquerque che risale almeno al secolo XV a.C. (alcuni esemplari ne sono stati ritrovati in Egitto). Si pratica su un tavoliere formato da cinque file di cinque punti collegati da linee orizzontali, verticali e diagonali: le pedine si muovono di una casella e mangiano quelle avversarie saltandole.
Intorno all'anno Mille i provenzali lo adattano alla scacchiera, creando in tal modo il gioco delle fierges. Due secoli dopo aggiungono la regola per cui la pedina giunta in fondo alla scacchiera viene promossa a dama e realizzano così il jeu aux dames, a tutti gli effetti la nostra dama.
In Inghilterra è citata per la prima volta, con il nome francese, a fine Trecento nel poema Sir Ferumbras, che racconta le imprese dell'eroico condottiero Fierabraccia.
Ai piedi delle Alpi Apuane, Carrara rappresenta una realtà unica al Mondo per le sue cave di marmo. Uno dei primi popoli che si avventurò nell’estrazione del marmo furono i Romani che, inserendo travi di legno di fico all’interno delle fessure naturali della roccia, riempivano queste di acqua fino a impregnarle completamente e provocare la spaccatura della roccia. Questa tecnica di estrazione è rimasta invariata, se non con piccole variazioni, fino al Rinascimento quando Michelangelo iniziò a frequentare la zona di Carrara per scegliere direttamente la materia prima per le sue opere.
Ancora oggi valenti artigiani lavorano con maestria questo materiale, realizzando stupende opere d’arte ed oggetti decorativi che diventano veri e propri complementi d’arredo.
Scheda tecnica