Approvato dal
Consorzio per la Tutela del Palio di Siena
Scacchi "Palio di Siena": creazione artistica composta da 32 pezzi realizzati con polvere di marmo proveniente dalle cave di Carrara, invecchiati e dipinti a mano con ricchezza di particolari da sapienti maestri d'arte.
Contrada del DRAGO
(Terziere di Camollia)
Colori: Rosa antico e verde con liste gialle
Stemma d'argento con un drago spiegato di verde, coronato all'antica recante un pennoncello azzurro con l'iniziale U d'oro (Umberto I) sormontato da corona reale.
Motto: Il cor che m'arde divien fiamma in bocca
Simboleggia: Ardore
Compagnie Militari: Sant'Egidio, San Donato ai Montanini
Santo Patrono e Festa Titolare: Santa Caterina da Siena, ultima domenica di maggio
Oratorio: La Chiesa di Santa Caterina che fu delle monache del Paradiso e passò alla Contrada con decreto Granducale nel 1787. Si trova in Piazza Matteotti.
Sede Storico-Museale: Piazza Matteotti 18
Società di Contrada: "Camporegio", Via del Paradiso 21
Fontanina battesimale: Opera dello scultore Vico Consorti. Realizzata nel 1977, porta la scritta: "L'amore di Contrada per l'arte di Vico Consorti affida ai dragaioli che nasceranno il ricordo dei grandi Priori Mario Calamati e Alberto Rossi" ed è situata in Piazza Matteotti davanti alla sede. Dal 1970 il Drago è stato riconosciuto ente morale di diritto canonico.
Contrade Alleate: Aquila
Il Palio non è una manifestazione organizzata a scopo turistico: è la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti. Esso ha origini remote: sembra risalire al 1633 il primo palio corso “alla tonda” in Piazza del Campo. Alcuni regolamenti sono ancor oggi validi dal 1644, anno in cui è documentato con certezza che venne corso il primo Palio con i cavalli, così come ancora avviene, in continuità mai interrotta.
Dal 1981 il Consorzio per la Tutela del Palio controlla, senza fini speculativi, l'immagine del Palio in Italia e nel mondo.
Il territorio della Città è diviso in diciassette Contrade con dei confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città.
Le Contrade si identificano in porzioni di territorio comunali iscritte all'interno della cinta muraria. Chi vi nasce è contradaiolo e, per logica conseguenza, ha il dovere e il diritto di partecipare alla vita della propria Contrada. Il territorio è il primo fondamentale elemento costitutivo delle Contrade. Ogni Contrada è come un piccolo stato, retto da un Seggio con a capo il Priore e guidato nella "giostra" da un Capitano, coadiuvato da due o tre contradaioli detti "mangini" o "tenenti".
Essa possiede, entro il suo territorio, una Chiesa, detta "Oratorio", con annessa la sede ufficiale, dotata di un Museo, ove viene custodito tutto il suo patrimonio: cimeli, drappelloni delle vittorie, costumi della Comparsa, bandiere, archivio e tutto quanto altro concerne la vita della Contrada stessa.
Dieci Contrade su 17 corrono il Palio del 2 luglio, le sette che non hanno corso il Palio del luglio dell'anno precedente a cui se ne aggiungono tre sorteggiate tra le dieci che lo corsero.
L'estrazione avviene l'ultima Domenica di maggio. Analogo metodo è seguito per il Palio del 16 agosto, con estrazione delle tre nella prima Domenica dopo il Palio di luglio.
Le 10 Contrade partecipano con un cavallo che viene loro assegnato per estrazione a sorte.
Le prove di idoneità e l'assegnazione dei cavalli avvengono 3 giorni prima della Corsa; prima del Palio si svolgono 6 corse di prova, durante le quali il fantino (scelto dalla Contrada) prende dimestichezza con il cavallo.
La corsa del Palio è preceduta da un corteo (Passeggiata Storica) a cui prendono parte oltre 600 figuranti in rappresentanza delle 17 Contrade e di istituzioni della antica Repubblica di Siena. Il corteo parte dalla Piazza del Duomo nelle prime ore del pomeriggio, e si snoda per alcune vie del centro cittadino prima di sfilare nella Piazza del Campo.
La corsa vera e propria consiste nel percorrere per tre volte il giro della Piazza del Campo, opportunamente sistemata e attrezzata allo scopo, montando a pelo (senza sella) il cavallo.
Il complesso meccanismo della festa raggiunge il suo compimento con lo scoppio del mortaretto che annuncia l'uscita dei cavalli dall'Entrone. Quindi si procede all'avvicinamento verso la "mossa", ossia il punto dove sono stati tesi due canapi tra i quali saranno chiamati ad allinearsi cavalli e fantini. L'ordine di entrata è stabilito dalla sorte: infatti le Contrade vengono chiamate secondo l'ordine di estrazione, deciso segretamente e declamato ad alta voce dal mossiere. Nella Piazza regna l'assoluto silenzio. La decima e ultima, entrerà invece di "rincorsa" quando lo riterrà più opportuno, decidendo così il momento della partenza. Se la partenza non sarà valida, uno scoppio del mortaretto fermerà i cavalli. Quest'ultimi dovranno compiere tre giri di pista per circa 1000 metri e solo al primo arrivato sarà riservata la gloria della vittoria. Chi vince è comunque il cavallo, infatti può arrivare anche "scosso", ossia senza fantino.
I festeggiamenti iniziano subito: i contradaioli ricevono il Palio e con quello si recano alla Basilica della Madonna di Provenzano (per il Palio di luglio) o in Duomo (ad agosto) per cantare il Maria Mater Gratiae di ringraziamento alla Madonna. Da questo momento in poi ogni occasione sarà buona per ricordare alla città la vittoria conquistata sul Campo, fino all'autunno, quando, tra il mese di settembre e i primi giorni di ottobre, nel rione vittorioso addobbato a festa, si svolgerà la "cena della vittoria" a cui parteciperanno migliaia di contradaioli e, al posto d'onore, il cavallo vittorioso, vero e proprio ammirato eroe.