La versione Riserva del Montefalco Rosso, vinificata solo nelle migliori annate con un lungo affinamento in botte grande. Un blend a base di solo Sangiovese e dell'uva tipica di Montefalco.
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Il vitigno del Sagrantino, coltivato per secoli esclusivamente a Montefalco, sembra esservi stato portato dall'Asia Minore dai seguaci di S. Francesco.
Per “chiusa” si intendeva un oliveto circoscritto spesso delimitato da muretti in pietra. Anche la Chiusa di Pannone lo era, mentre oggi è la singola vigna usata in esclusiva per l’omonimo vino.
Un cru che si distingue per le caratteristiche del vigneto esposto ad est e dal terreno più ricco in ghiaie.
Questo vino ha ottenuto la "Gemma", riconoscimento dell'AIS a quei vini che hanno ottenuto i punteggi più elevati espressi in centesimi e che rappresentano un’accurata selezione tra le eccellenze delle “Quattro Viti” dell'Associazione Italiana Sommelier.
Vino dolce ottenuto dall’appassimento dell’uva sui graticci. E’ la versione tradizionale del Sagrantino. Il nome deriva dal latino sacer: vino sacro consumato durante le feste della tradizione cristiana.
Il Greco di Tufo di Carlo Centrella non è un vino bianco, ma “giallo oro”.
Un vino bianco con potenzialità da rosso: acidità spinta e predisposto a lunghi invecchiamenti.
Vitigno autoctono friulano
prodotto con uve da agricoltura biologica
Ribolla Gialla vitigno autoctono friulano
prodotto con uve da agricoltura biologica
Brut in Purezza
"Vermentino come una volta" vinificato a contatto con le bucce
Il simbolo di una terra e dei suoi sentieri: una piccola lamiera, mossa dal vento come una bandiera (o “bandina”), punto di riferimento per chi un tempo percorreva i Monti Garbi.
Una tradizione di famiglia, un vino che la racconta.
Al giglio, fiore simbolo di Tenuta Sant’Antonio, è dedicato il suo vigneto più antico.
In quel campo cresce un’unica vigna, da cui nasce un vino unico.